Lettori fissi

venerdì 8 settembre 2017

Rieccomi qui davanti a questa tastiera a sporcare
questo sfondo bianco con i miei pensieri. Mi è sempre piaciuto scrivere, molti anni fa quando ancora non esistevano né i social, i follower e i mi piace, si avevano gli amici di penna. Perfetti sconosciuti con i quali si instaurava un rapporto fatto di lunghe lettere e di lunghe attese delle risposte. Ne avevo tanti allora, e questa corrispondenza con alcuni è durata x tanti anni. Poi non so bene perché si è interrotto tutto. Ma ricordo ognuno di loro. Eravamo ragazzini e i nostri discorsi erano in linea con l'età, le prime cotte, i rapporti con i genitori, ma quanta passione mettevamo nello scrivere quelle lettere. E con quanta cura sceglievo la carta da lettere, ce n'erano di bellissime, colorate e con disegni, a pensarci adesso mi viene la solita malinconia. Ricordo gianfranco che sognava di diventare veterinario, partire all'estero e aprire un rifugio x animali.  Luciana una ragazza pugliese costretta x un incidente su una sedia a rotelle che voleva diventare pilota di aerei e sognava un medico, una cura che la rimettesse in piedi.era emarginata x questo e ricordo che soffriva moltissimo, le sue lacrime erano in quel foglio, un po'  stropicciato dalla loro umidità.poi anna, orfana di entrambi i genitori e affidata ai nonni, lei invece voleva cantare, sognava sanremo e il successo, lucia che voleva fare la maestra ma si rendeva conto che probabilmente x questioni economiche finita la scuola dell'obbligo sarebbe andata a lavorare. E poi c 'era Riccardo un ragazzo toscano con il quale si era instaurato un rapporto un po diverso, diciamo pure che stavamo insieme, x corrispondenza, non abbiamo mai visto una foto l' una dell'altra, ma non ci era neanche mai venuto in mente di chiedercele. Andava bene cosi.. Una fitta corrispondenza durata se non ricordo male un paio d'anni. Ci scrivevamo tutti i giorni, compravamo il francobollo tutti i giorni e tutti i giorni spedivamo la lettera,  così ricevevamo qualcosa tutti i giorni. Aspettavo con ansia le 13.45 orario in cui di solito passava il postino, mi consegnava la lettera e scappavo in bagno(unico luogo di tutta la casa ad avere una chiave nella porta).la leggevo prima tutta in un fiato, poi frase x frase, sillaba x sillaba e lettera x lettera. Accarezzavo il foglio, lo baciavo e sognavo di baciare lui. Facevamo tanti sogni.. "quando sarò maggiorenne ti verrò a prendere, ci fidanzeremo e staremo sempre insieme, io voglio 2 figli, tu quanti ne vorresti, comprerò una casa vicino al mare e saremo molto felici" mi ripeteva la stessa frase alla fine di ogni lettera. E un ti amo scritto piccolissimo in modo che lo potessi vedere solo io.  Sono ricordi bellissimi, legati ad un'adolescenza non molto diversa da oggi. Tutti dicono "ai miei tempi" io penso invece che i nostri sogni, le aspettative e le incertezze sono le stesse di adesso. Gli adolescenti di ora sembrano solo molto piu grandi e più sicuri di come eravamo noi, e dico, sembrano perché invece non lo sono affatto. In fondo sono tutto il contrario, hanno dei valori, dei punti fermi e dei sogni. Sono capaci di commuoversi davanti ad un tramonto e di sognare ascoltando una canzone, come ho sognato io quando un giorno il postino mi ha consegnato un pacchetto spedito da riccardo.Un 45 giri con un biglietto. "ascoltalo quando ti sentirai sola e immaginami li con te. X sempre"e il solito ti amo minuscolissimo. Penso di aver consumato quel 45 giri a furia di ascoltarlo.. E quanti sogni facevo... Poi piano piano le lettere sono diminuite, lui era molto piu grande e quindi saranno state le superiori, gli impegni e la voglia di una storia reale, sta di fatto che ci siamo piano piano allontanati. Ho sofferto tantissimo poi come sempre accade una mattina mi sveglio e al posto del dolore c'è un sorriso ed una certezza.. "almeno l 'ho vissuta" frase che ho ripetuto sempre a me stessa dopo ogni storia andata male. Ho ancora il 45 giri e il biglietto e adesso mi è venuta voglia di ascoltare nuovamente quella canzone... Con voi...Alla prossima

lunedì 4 settembre 2017

Questa inattività, lo star poco bene, questa noia non mi piace per niente. Mi fa pensare troppo, a tutto ed è come guardarsi allo specchio, alcune volte ci piacciamo, altre no.sara'la febbre, ma oggi passo in rassegna la mia vita. Domande alle quali nessuno di noi sa rispondere ma che continuiamo a porci. Che senso ha la mia esistenza, perche sono nata in un posto invece che in un'altro, qual'è il mio scopo, dove devo andare? Sembrano domande stupide, lo so, ma mi angosciano tutte le volte. La piu grande di 5 figli e l unica a non aver dato alla luce un figlio, perche a me non sono stati concessi? Che madre sarei stata? Una rompiballe, una mamma amica, assillante? Mi mancano? A volte si ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Ma in giornate come queste ci penso. E mi immagino vecchia, sola e con una marea di rimpianti. Un brivido percorre la mia schiena. Rimpianti? Tanti, avevo tanti sogni, tanti "vorrei diventare" e invece la vita ti mette davanti delle responsabilità e bisogna scegliere. Non ho scelto ciò che sono, è capitato, anche il mestiere che faccio, cucinare x gli altri, in un primo tempo era un portare a casa la pagnotta, poi ha iniziato a piacermi sempre di piu. Anche se, adoro cucinare nel locale dove lavoro,  quanto detesto farlo a casa. Anomala anche in quello. Mi manca il mare, il suo profumo, il suo rumore, so gia che se vivessi li, passerei  tutto il mio tempo libero seduta in una panchina ad ammirarlo altro che andare in palestra a massacrarsi x cosa? Per stare in forma? Davanti al mare sarebbe in forma il mio spirito, la mia anima ed è ciò  che a lungo andare fa star meglio. Il corpo invecchia nonostante tutto, a prescindere da Tutto . perché  metto nero su bianco tutto questo oggi? Cosa mi spinge a farlo? La febbre, la malinconia, la noia, questo star chiusa in casa io che a casa ci sto solo x dormire? Ma non è che tutta questa superattivita', questo riempire tutti i minuti quando sono in forma, é un modo x evitare il confronto con me stessa, sfuggire a queste domande, guardarmi dentro e domandarmi se mi piaccio o no? Mi piaccio? Direi di no. Oggi men che meno. Sono contenta di cio' che ho fatto finora? Mi dico che mi conviene esserlo, ma con poca convinzione. Se avessi fatto delle altre scelte dove sarei adesso? E torna lui, il mare, potevo starci ma ho scelto di no, pentita? A volte.avrei voluto diventare un'avvocato, un 'interprete, quante cose sarei voluta essere, ma li non ho scelto, è stata la vita a scegliere x me. Contenta? Direi che la vita poteva darmi una chance, ma avrà avuto i suoi buoni motivi. Si, ma quali sono? È incredibile quante cose vengono alla mente nello stesso istante, quanti ricordi si accavallano, quanti odori si percepiscano, quanti sapori.. Ora x esempio x un'attimo mi sono ritrovata davanti ad un piatto poverissimo che adoro.. E se vi dessi la ricetta?                Pane frattau  
Ingredienti:pane carasau
Salsa di pomodoro,
Aglio, cipolla
Brodo di pecora(altrimenti di manzo)
Un uovo in camicia
Pecorino grattugiato
                Preparazione:
Immergere i fogli di pane nel brodo caldo x pochi istanti, disponeteli diettamente sul piatto in questo modo:uno strato di sugo e pecorino, uno strato di pane e cosi via. Io faccio 4/5strati.per finire con l uovo in camicia e una mestolata abbondante di sugo e tanto pecorino grattugiato.
Questo piatto solitamente lo si può trovare nei locali dell'interno sardegna, ma ultimamente compare x fortuna anche nei menù dei ristoranti della costa.
Vi ho dato questa ricetta perche'? Per sfuggire ai pensieri? Può essere, ma l ho fatto con vero piacere. Alla prossima...

sabato 2 settembre 2017

ammentos

Ciao a tutti,dopo tantissimo tempo riapro questo blog un po dimenticato x mancanza di tempo o forse x troppe cose successe ...sta di fatto che oggi mi è venuta voglia di riscrivere qualcosa,sarà perchè sono bloccata a casa da un'inizio di broncopolmonite e si,sa..il far niente induce a pensare,a ricordare e nel mio caso a mettere nero su bianco questi pensieri.in questo momento i pensieri si accavallano ai ricordi e sono piu che altro pensieri pieni di nostalgia.In questo periodo mi capita sempre essere in preda ad una nostalgia talvolta flebile ma il piu delle volte ingestibile ,e allora via libera a queste lacrime che sanno di dolcezza ,di rimpianti,di cose dette e taciute.capita sempre al mio rientro dalla sardegna..ho gia sritto in un'altro post come mi sento quando salgo sul traghetto che mi riporta in emilia.il mio cuore si divide,piange,mentre mi allontano e penso alla bellezza della mia terra alla pace,alla rabbia che e'capace di donarmi,alle emozioni che mi fa provare ogni suo tramonto,al mare limpido e alla sua sabbia,le sue rocce,i suoi sassi,i suoi alberi piegati dal maestrale che ritrovo tutti gli anni sempre piu' curvi ,ma sempre ancorati alla terra come a voler dimostrare la forza di questa terra dei suoi abitanti,maltrattati x scelta o x neccessità piegati al volere dei potenti ma nonostante tutto sempre in piedi,fieri,ancorati a questa terra molto avara dove ,cio che si ottiene e' frutto di tanto sacrificio.
amo questa terra,la amo x tutto il suo splendore,x la capacita'di tener vive le tradizioni a dispetto di tutto e di tutti,tradizioni antiche riproposte di continuo,penso alle feste di paese ,alle strade addobbate con bandierine colorate,alle bancarelle del torrone(che festa sarebbe senza il torrone di tonara?),a quelle del pesce arrosto (il muggine di oristano..una delizia fatto dalle loro sapienti mani)ma le feste sono anche altro,e'fede ,sono le messe cantate in limba,le processioni con i fedeli in costume,starei ore a guardarli sfilare,ogni paese ha il suo abito,rigorosamente antico,fatto a mano e adornato da gioielli bellissimi,la festa che mi emoziona di piu' e quella che si svolge a Nuoro tutti gli anni a fine agosto,Il redentore,partecipano tutti i comuni della sardegna,tutti vestiti a festa,una festa fatta di colori ,di balli, canti che riempie il cuore di gioia e che mi fa pensare.."appartengo a loro,fiera di esserlo x sempre".poi ci sono le manifestazioni culturali e noi di cultura ne abbiamo da regalare,i ricordi dei nostri scrittori,i premi di poesia in limba,in questi giorni si e' svolto il premio di poesia intitolato a mio nonno ,uno dei piu grandi poeti dell'isola,quando capita di esserci mi lascio trasportare dalle rime,dalla passione dal suono dolce del dialetto..e sogno..sogno di essere l'amata di turno della poesia d'amore,di essere nel luogo descritto dalla poesia dei ricordi,a volte scrivo dei versi che non leggera' nessuno perche' non mi sento all'altezza di chi di poesia vive(come mio nonno allora e mio zio adesso)
vorrei scriverne una dedicata alla mia sardegna ma non sapro'mai fare di meglio di come ha fatto mio nonno,la ripeto mentalmente mentre la nave si allontana e una lacrima riga il mio volto....     La scrivo qui ed e' omaggio a lui,a voi che leggete e a me augurandomi di non aver annoiato nessuno..a mezus bidere..adiosu
                                                  SARDIGNA MIA                                                                                                                                   olvida s'ira funesta Sardigna mia istimada
                                              faghe ch'in dogni contrada torret sa paghe,sa festa.
                                              Faghe ch'in ogni cuile,poberu siat o riccu,
                                              Sonet sa corra a repiccu,si  cagliet ogni fusile.
                                              e dormat a sonn'isoltu onzi pastore cun s'ama,
                                              onzi fizu,donzi mama no piangat unu moltu.

                                              Saldigna,su saltu tou si 'estat torra de trigos
                                              nemigos cont'a nemigos non fettan foghu de nou
                                              ma giuren subra su fogu sas manos insambenadas
                                              chi pro sempre sun torradas sas dies de disaogu.                                               E da-e sos montes pedrosos falen tottu sos bandidos,                                               perdonados e pentidos,umile e rispettosos.

                                              Sardigna, mia ses tue terra 'e nobiles incantos
                                              de miraculos santos invocados in tottue.
                                              Sardigna,Sardigna mia,fizzastra male trattada,
                                              pianghe disisperada sa seculare orfania.
                                           
                                                                                                       GIORGIO PINNA
                                                                                                        (scritta il18 gennaio 1967)